Vino e Abbacchio: tra aromaticità e delicatezza
di Fernando Iannozzi
L’abbacchio, da non confondersi con l’agnello, il fratello più grande, ha una carne delicatamente profumata e morbida dal sapore caratteristico.
Per l’abbinamento è molto importante il modo in cui si cucina (e ve ne sono molti).
C’è una sensibile differenza, per esempio, nella scelta di un vino per l’abbacchio alla romana, più succulento e ricco di sapore, rispetto ad un abbacchio “a scottadito” dai profumi intesi ma semplici.
Sceglieremo in ogni caso un vino rosso, intenso e di buon corpo, per il primo caso più complesso e con nota tannica un po’ più decisa.
Per rimanere nel Lazio e guardando nello scaffale dei nostri rossi migliori:
- per lo “scottadito”, un bel Cesanese di Olevano Romano superiore doc, armonico e morbido, con tannini eleganti e finale di ottima persistenza.
- per il tegame, un Cesanese del piglio DOCG riserva, grande personalità senza invadenza, stoffa più austera e ampia complessità, specialmente se spillato dalla botte.